Come conoscere se stessi per vivere meglio

Conoscere se stessi

L’importanza della gestione delle proprie emozioni per affrontare le sfide quotidiane, e come conoscere se stessi.

Ogni giorno della propria vita, dal momento in cui viene al mondo, l’uomo si trova a dover fronteggiare delle sfide, alcune più complesse, altre che vengono accettate e affrontate in maniera automatica senza attribuirgli troppa importanza. Sfide che si vincono, sfide che si perdono.

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Ognuna di queste però, in un modo o nell’altro, ci porta a confrontarci con il mondo esterno, con gli altri significativi, e in generale con le persone che ci circondano. Ogni sfida, però, ci porta a confrontarci, prima di tutto, con noi stessi.

Riuscire nell’impresa dipende principalmente da quanto gli individui sono in grado di fare grandi passi avanti, come conoscere se stessi.

Voltaire (filosofo Illuminista vissuto nel XVIII secolo) affermò il seguente pensiero “Conosci te stesso è un magnifico precetto, ma soltanto Dio può metterlo in pratica: chi altri può conoscere la propria essenza?”.

Ora, senza avere la presunzione di puntare tanto in alto da voler giungere a conoscere la propria essenza, possiamo soffermarci su alcuni aspetti della personalità che potremmo comprendere per avere successo nelle sfide quotidiane. Sarebbe opportuno che imparassimo ad utilizzare, quotidianamente, il meccanismo dell’introspezione.

Guardare “dentro” di noi, imparare ad analizzare in maniera razionale e più obiettiva possibile, i nostri comportamenti, i nostri pensieri, può costituire un valido aiuto per giungere all’obbiettivo di come conoscere se stessi.

Alla base deve esserci, innanzitutto, una sorta di “auto-onestà”, possiamo mentire a tutti ma non a noi stessi. Essere consapevoli e sicuri di questo è già qualcosa. Le emozioni che ci costituiscono non sono mai di un unico tipo, esistono, fra le altre, emozioni positive e negative.

Le prime, sono quelle che ci mettono di buon umore, che ci fanno essere ottimisti, felici, che ci fanno provare fiducia e orgoglio in noi stessi; le seconde, sono emozioni distruttrici, che ci abbattono (a volte in maniera subdola), che ci privano di buoni sentimenti e che ci fanno “perdere”.

Entrambe sono utili. Perché se le prime ci aiutano ad aumentare l’autostima e la positività, le seconde ci portano a reagire e ci fanno scoprire di essere forti e di voler vincere, rafforzano la motivazione che è la prima spinta ad agire.

Bisogna ricorrere, quindi, all’intelligenza emotiva, quella che permette di riconoscere e distinguere le emozioni che si provano, e di dirigerle per orientare il proprio comportamento.

Ricordandoci sempre che, giungere all’autocontrollo delle proprie emozioni, non deve comportare assolutamente la soppressione di alcune di queste, ma piuttosto la gestione!

Quando si sarà in grado di mettere in pratica questi aspetti, molte persone sapranno come conoscere se stessi e ad avere maggiore cura della propria persona.